Girmi è uno dei marchi di elettrodomestici italiani protagonisti di un secolo d’oro per la manifattura e il design del nostro paese. L’azienda, nata più di un secolo fa, ha lanciato un marchio di piccoli elettrodomestici che è diventato familiare per generazioni di italiani e li ha accompagnati con stile e funzionalità nella loro vita quotidiana. Nel corso del 2024 è stato iscritto al Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale dal Ministero dello Sviluppo Economico Italiano.
La storia di Girmi come produttori di elettrodomestici è anche la storia dell’imprenditoria, del design e della vocazione alla ricerca e all’innovazione italiana. Una bella storia che merita di essere raccontata, non per una celebrazione fine a sé stessa ma per comprendere di più su ciò che siamo e sul patto di fiducia che abbiamo stretto con i consumatori, attraverso l’impegno e la dedizione di chi ci ha preceduti.
I Ruggenti anni Venti sono all’inizio. La grande Guerra si è appena conclusa e l’Europa è scossa da un vento di euforia rigeneratrice: nascono nuove mode e nuove industrie pronte ad assecondarle. Lo spirito imprenditoriale italiano si risveglia e ovunque è un fiorire di attività innovative. Ad Omegna, nell’Alto Cusio piemontese, nasce la Subalpina, una cooperativa fondata da sei giovani per produrre articoli per la casa e la cura della persona, tra cui alcuni prodotti per la toilette maschile e femminile per barbieri e parrucchieri. Guidata da Mario Caldi, la cooperativa cresce e in vent’anni arriva ad avere quaranta operai e cinque impiegati.
A Monza si tiene la IV Esposizione delle Arti Decorative e Industriali in cui viene esposta “la casa elettrica”, il prototipo di quella che sarebbe stata la casa del futuro, completa di prodotti a funzionamento elettrico, tra cui l’aspirapolvere, il forno, la macchina da caffè. Sebbene già in commercio, quegli oggetti ancora non facevano parte della vita della maggior parte delle persone, che non poteva sostenerne i costi. È curioso vedere come anche le famiglie più abbienti, che avrebbero potuto permetterseli, preferissero ancora pagare il personale di servizio per occuparsi delle faccende domestiche: gli elettrodomestici non erano ancora parte delle consuetudini degli italiani e non lo sarebbero diventati fino alla fine degli anni ’40.
Carlo Caldi, figlio del fondatore, prende le redini della Subalpina e compie la vera rivoluzione che la porterà a trasformarsi nella grande azienda italiana di elettrodomestici Girmi. Attento alle tendenze internazionali, è affascinato dai frullatori funzionanti a elettricità che si usano negli Stati Uniti e comincia a studiare una prima linea di elettrodomestici per la cucina da lanciare sul mercato italiano, utensili che lascino libero sfogo alla fantasia in cucina e che evitino alle massaie i lavori ripetitivi.
La Subalpina lancia Frullo, il primo frullatore elettrico Made in Italy sul mercato italiano. In rapida successione è seguito da un tostapane, uno scalda biberon e un frantuma caffè elettrico in plastica chiamato Mokaro. Sono i primi quattro elettrodomestici immessi sul mercato dalla ditta di Omegna, ancora suscettibili di grandi miglioramenti dal punto di vista tecnico, ma assolutamente innovativi per le abitudini degli italiani. Il “poker d’assi” della Subalpina riscuote un grande successo di pubblico.
Un nuovo elettrodomestico consacra definitivamente il successo dell’azienda: il Gastronomo, che mette in ombra il frullatore dell’anno precedente. Questo elettrodomestico ha un tale successo che ne vengono prodotti circa mille pezzi alla settimana. Il Gastronomo ha vari accessori facilmente interscambiabili, tra cui sbattitore, tritacarne, grattugia, centrifuga, spremiagrumi, tritaghiaccio e perfino macchina per fare il caffè con la crema. Questo antenato dei robot da cucina è un oggetto molto apprezzato dalle casalinghe, che trasforma le abitudini domestiche. A partire dagli anni Cinquanta il frullatore milleusi diventa, infatti, un piccolo status symbol per le famiglie italiane, che stanno vivendo l’inizio di un’epoca di nuova prosperità. Anche la pubblicità di quegli anni, in cui Girmi è già all’avanguardia, propone un nuovo modello di vita basato sul benessere fisico e psicologico e su una maggior emancipazione femminile.
Tra i prodotti lanciati ogni anno c’è anche il Frulletto, un nuovo frullatore multifunzione con un destino speciale. Verrà infatti ribattezzato con un nome che contribuirà alla sua fortuna: Girmi, dall’unione delle due parole girare e miscelare. Il successo del prodotto convince Carlo Caldi a rinominare l’azienda Girmi-La Subalpina S.p.A., che rimarrà poi solo Girmi. È di questi anni l’inizio della collaborazione con grandi designer industriali, tra cui l’architetto Marco Zanuso, che disegna il macinacaffè Carosello, un concentrato di novità estetiche e funzionali dal quale trarranno poi ispirazione altri designer. Carosello inaugura una lunga tradizione di attenzione per la cifra stilistica delle creazioni Girmi, nelle quali si fonderanno sempre perfettamente linea, forma e funzionalità. Tra i nomi da ricordare, oltre a quello di Zanuso e del famosissimo Luca Meda, ci sono Nico Smeenck, Michele De Lucchi e Giovanni Sacchi.
Inizia un decennio che segna l’apice del successo di Girmi. Il brand ha ormai conquistato il mercato italiano ed estero per la sua capillare rete di vendita e i suoi prodotti all’avanguardia per tecnologia e design. La nuova sede produttiva di Cireggio garantisce altissimi ritmi produttivi e il mercato degli elettrodomestici vede un vero e proprio boom in Italia. Il fulcro dell’azienda è l’ufficio tecnico in cui nascono continuamente prodotti innovativi. In azienda arriva Luca Meda, un nome celebre del design italiano che viene incaricato di ridisegnare alcuni prodotti già presenti sul mercato e progettarne di nuovi. Il tocco magico di Meda da una vita nuova a tanti prodotti Girmi già apprezzati dal pubblico. Celebri sono le sue caffettiere, capolavori di improvvisazione e di tecnica, ma anche le gelatiere e la macchina da caffè Caffeconcerto del 1983, rimasta un’icona del design italiano.
Carlo Caldi cede parte delle quote aziendali ad una società americana. È un periodo di crisi, in cui i consumi rallentano e la concorrenza straniera si fa agguerrita. Inizia un periodo buio in cui la società rimane in mano a società straniere e perde temporaneamente il suo ruolo di primo piano tra i brand italiani di elettrodomestici. Dopo varie vicissitudini e passaggi di mano, tra cui anche l’acquisizione dell’azienda da parte della Bialetti, nei primi anni Duemila arriva finalmente la svolta…
Girmi viene acquisita dalla società di Rimini Trevidea, già proprietaria del prestigioso marchio di piccoli elettrodomestici G3 Ferrari. Per il brand inizia una nuova storia con ambiziosi traguardi, sempre però nel solco della grande tradizione italiana di cui è stato uno dei maggiori esponenti. Funzionalità ed estetica, che erano stati i tratti distintivi degli elettrodomestici Girmi, non vengono messe in discussione: si cerca ora di innovare la gamma di prodotti e il design, mantenendo l’essenza dell’identità Girmi.
Girmi si presenta all’appuntamento col suo Centenario più in forma che mai, con un ricco catalogo dal titolo “100 anni insieme”: una gamma completa di elettrodomestici per la cucina e per la cura della persona che rispondono alle esigenze e ai gusti delle nuove generazioni ma ricordano i “Girmi” usati dalle nonne e dalle mamme, prodotti che tanti di noi hanno conosciuto e amato nelle case della nostra infanzia.
Lo scorso 10 Aprile 2024 il marchio italiano di piccoli elettrodomestici GIRMI è stato iscritto al n° 726 del Registro Speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale e conseguentemente autorizzato all’utilizzo dello specifico logo «Marchio storico di interesse nazionale» come da Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico Italiano. Un riconoscimento importante che ci onora e ci spinge a rinnovare il nostro impegno nel proseguire lungo un cammino le cui radici affondano nel 1919. Un ringraziamento particolare va a tutte le famiglie che scegliendoci hanno reso possibile tutto questo e che ci auguriamo vogliano continuare a rinnovarci la loro fiducia e preferenza anche in futuro.
Liberamente tratto dal libro "1919-2019, Cent'anni di Girmi" di Bruno Maffeis
Se i prodotti Girmi sono entrati nella quotidianità di tante famiglie italiane è anche grazie all’attenzione che fin dalle origini il brand ha dedicato alla comunicazione. Trai pionieri delle prime pubblicità, Girmi ha fatto storia con i suoi Carosello e ha proseguito il suo viaggio con collaborazioni e sponsorizzazioni importanti anche nel mondo dello sport.
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